Architettura e anziani: un connubio vincente
D&D è da sempre in prima linea nella progettazione di residenze sanitarie assistenziali, alloggi protetti e nuclei Alzheimer.
In Italia oggi, la popolazione anziana è una realtà importante e diversificata che spazia da persone attive e in salute ad anziani non autosufficienti. In questo quadro, le aspettative di vita sono sempre più alte e, tra il 2017 ed il 2030, il numero delle persone di età pari o superiore a 60 anni dovrebbe crescere del 46% trasformando l’invecchiamento naturale della popolazione e la conseguente cura, in una delle sfide più significative del 21esimo secolo.
Cosa può fare quindi l’architettura per assecondare questo cambiamento sociale?
Noi in qualità di progettisti, siamo pertanto richiamati in prima linea ad assecondare le nuove necessità e a ridisegnare spazi, finiture e benefit in funzione della nuova richiesta di questo particolare tessuto sociale. D&D è da sempre in prima linea nella progettazione di residenze sanitarie assistenziali, alloggi protetti e nuclei Alzheimer, e più recentemente coinvolta anche su progettazione di abitazioni pensate per il cohousing, la condivisione di servizi comuni, e senior housing. Quali sono gli aspetti più importanti da considerare nella progettazione di spazi/case/luoghi maggiormente fruibili e godibili per il tessuto anziano?
Per questo particolare target di utenti, oltre che prestare sempre molta attenzione all’abbattimento di barriere architettoniche, alle prescrizioni tecniche legate ai servizi assistenziali e/o sanitari disponibili, bisogna confrontarsi anche con la crescente esigenza di restituire spazi e finiture di un certo design che, quindi, oltre a mantenere intatte le funzioni legate all’agevolazione delle difficoltà cognitive di queste persone, siano sempre più esteticamente gradevoli, familiari, e che favoriscano aggregazione e condivisione.
Questo aspetto è anche molto importante tenendo conto che la società odierna sarà sempre più popolata da persone anziane single o rimaste sole, magari senza disponibilità di figli e/o parenti che possano affiancarli. Questo particolare aspetto renderà sempre più incalzante la necessità di spingere la progettazione anche di alloggi, che agevolino l’aggregazione e sempre più attenti quindi anche alle esigenze di socialità e cooperazione di questo target abitativo.
